1. Il cloro come biocida: il ruolo del pH nella disinfezione urbana
\[ \frac{[\text{HOCl}]}{[\text{OCl}^-]} = 10^{\text{pH} – \text{pKₐ}} \]
Concrete practical impact: a pH 6,5 favorisce la predominanza di HOCl (78% del cloro attivo), massimizzando la potenza disinfettante; a pH 8,5, OCl⁻ domina (solo il 40% dell’efficacia originale), rendendo il trattamento meno efficace. Per questo, ogni variazione del pH richiede un aggiustamento preciso del dosaggio cloro per mantenere un cloro residuo attivo tra 0,5–1,0 mg/L, il livello minimo raccomandato per la disinfezione sicura delle acque reflue.
Takeaway operativo: prima ogni ciclo di misurazione del pH, calcola la frazione di cloro attivo \[HOCl]_eff per determinare il dosaggio corretto di cloro residuo.
2. Fondamenti chimico-fisici: dinamica del cloro in funzione del pH
Formula chiave per il calcolo della frazione HOCl:
\[ \frac{[\text{HOCl}]}{[\text{OCl}^-]} = 10^{\text{pH} – \text{pKₐ}} \]
Esempio numerico: a pH 6,8, \[HOCl]_eff = 65\%\], quindi per un dosaggio di 1,5 mg/L di cloro totale, la concentrazione attiva effettiva è 1,5 mg/L × 0,65 = 0,975 mg/L, vicina al target e quindi al cloro residuo ottimale. Al contrario, a pH 8,2, \[HOCl]_eff = 10^{8,2 – 7,5} = 10^{0,7} ≈ 5,01 → solo il 19,9% del cloro è attivo, rendendo insufficiente la disinfezione senza correzione.
Errore frequente: assumere che il cloro residuo totale sia sufficiente senza calcolare \[HOCl]_eff: può portare a sovradosaggio o inefficacia. Inoltre, non considerare la temperatura, che altera la solubilità e la dissociazione, richiedendo correzioni termiche con coefficiente 1,25% per °C.
Riferimento utile: Tier 2 «La dinamica del cloro in funzione del pH: impianti urbani a pH variabile» fornisce il quadro fondamentale per comprendere come il pH modula la speciazione e l’efficacia del cloro, essenziale per una gestione proattiva.
3. Implementazione operativa: misurazione, integrazione e controllo in tempo reale
- Selezione del sensore di pH:* Utilizzare elettrodi a membrana di vetro calibrati con tampone pH 7,01 (punto alto) e pH 4,01 (punto basso), con frequenza minima di campionamento ogni 15 minuti. La calibrazione deve essere verificata giornalmente con tamponi certificati per garantire precisione entro ±0,01 pH, essenziale per evitare errori di dosaggio.
- Compensazione termica:* Applicare correzione con coefficiente 1,25% per °C, poiché la variazione di temperatura influisce sulla costante di dissociazione e sulla densità ionica del campione. Senza correzione termica, la precisione può degradare a ±0,05 pH, critica per impianti con fluttuazioni termiche stagionali.
- Integrazione con SCADA:* Collegare in tempo reale i dati di pH e cloro residuo al sistema di controllo tramite protocollo seriale o OPC UA. I dati devono essere trasmessi in formato JSON con timestamp e validazione automatica. Utilizzare un database locale o cloud per tracciare trend orari e settimanali, abilitando l’analisi predittiva.
- Esempio di configurazione impianto:* Impianto Milan Nord – sensore Hanna HI8332 integrato PLC Siemens PC24, aggiornamento ogni 30 secondi, sincronizzato con piano di dosaggio orario. I dati vengono visualizzati su dashboard interattiva con allarmi visivi e sonori per deviazioni di pH > ±0,3 unità.
Takeaway pratico: un sistema SCADA ben integrato riduce gli errori umani del 60% e permette interventi tempestivi.
Gestione errori comuni:
- Deriva del sensore: causata da contaminazione o invecchiamento. Risolvere con calibrazione giornaliera e validazione con tampone.
- Ritardo nei dati SCADA: implementare buffer temporale di 2-5 minuti e interpolazione lineare per garantire continuità operativa.
- Picchi di pH da scarichi industriali: attivare protocollo di blocco temporaneo e dosaggio shock, con protocollo di verifica post-evento.
Caso studio: impianto depurazione Bologna – grazie a un sistema di controllo dinamico basato su pH, si è raggiunta una riduzione del 22% dei consumi di cloro, con mantenimento costante del cloro residuo tra 0,6–0,9 mg/L, ottimizzando costi e sicurezza.
4. Ottimizzazione avanzata e gestione predittiva del rapporto di diluizione
- Formula integrata:
\[ R = \frac{C_{\text{attivo}} \cdot V_{\text{disinfettante}}}{Q_{\text{flusso}} \cdot [HOCl]_eff} \] dove \[HOCl]_eff = \frac{[\text{HOCl}]}{[\text{HOCl}] + [\text{OCl}^-]} \cdot C_{\text{totale}} \] Il rapporto \( R \) esprime il dosaggio ottimale per mantenere \( [HOCl]_eff \) nel range target (65–75% in impianti urbani tipici). - Procedura operativa:
- Determinare la concentrazione residua totale di cloro (es. 2,0 mg/L).
- Calcolare \[HOCl]_eff tramite pH misurato e pKₐ = 7,5.
- Applicare la formula per ottenere \( R \), ad esempio a pH 6,8: \[
